O jornalista italiano Urano Cupisti publicou, na Itália,
um belo texto sobre os vinhos que os meus amigos Carrau produzem na fronteira
Brasil-Uruguai, em Rivera (Uruguai) e Livramento (Brasil) e nosboutros vinhedos
que possuem no interior do País vizinho. Meus cumprimentoa a Javier, Ignácio e
Marguerita, os Carraus com quem tenho excelente relacionamento. Vamos ao texto
de Cupisti:
“Los Caminos del Vino è la Strada del Vino in Uruguay
voluta da alcune Cantine “uruguage” per incentivare, anche in quel paese sudamericano,
il turismo del Vino. Aprono le porte delle proprie Bodegas per svelare i
“misteri” di alcuni vitigni, per condividere le passioni, per realizzare
un’esperienza sensoriale unica e completa.
Molto meno noto degli altri sudamericani, il Vino dell’Uruguay
merita un dovuto rispetto per la sua tipicità. Questo paese si trova tra il 30°
e il 35° parallelo sud. Con un gioco di parole si colloca a Nord della zona
vitivinicola dell’Emisfero Australe e condivide questa posizione con la Regione
Argentina del Salta. La differenza tra le due Regioni è che le aree vinicole
uruguagie godono di un clima marittimo simile al Bordeaux con il risultato di
un titolo alcolometrico medio intorno ai 12-12,5%, un prodotto molto
fruttato con la presenza tannica
manifesta ma non aggressiva.
Il vitigno principe di questo territorio è il Tannat,
quello ben conosciuto nella zona del Madiran ad ovest del Bordeaux. La sua
coltivazione occupa circa un quarto della superficie totale vitata. E come il
genitore francese dà vini corposi e austeri
facilmente abbinabili alla cucina del luogo a base di carni rosse. Gli
altri vitigni presenti sono: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Pinot
Nero, Petit Verdot, Moscato d’Asburgo (per meravigliosi rosati) e il piemontese
Nebbiolo insieme al trentino Marzemino unitamente ai bianchi Sauvignon Blanc,
Chardonnay, Petit Manseng e il toscano Trebbiano. Le Regioni vinicole
sono nove; la principale e maggiormente conosciuta è Canelones posizionata a
sud vicina alla capitale Montevideo. Altra zona interessante dal terroir
diverso è Rivera che vanta l’altitudine maggiore, poco più di 300 mt, a nord al
confine con il Brasile.
Nel mio vinovagare per il mondo ho avuto il piacere di
conoscere ed intervistare l’Ing. Javier Carrau Direttore della Bodegas Carrau,
una delle Aziende più importanti dell’Uruguay. Non solo per i numeri, gli
ettari posseduti e coltivati ma in particolare per la Storia della sua
Famiglia. D’origine spagnola iniziò la propria avventura vitivinicola in
Catalogna nel 1752. Dieci generazioni si sono succedute da allora e la presenza
in Uruguay risale al 1930.
“Nelle nostre Bodegas seguiamo i valori che i nostri
genitori hanno imparato dai loro genitori e rappresentano la nostra eredità più
preziosa.”
L’Ing. Javier mi ha ricordato nei particolari l’avventura
della famiglia nei secoli; non dissimile dalle avventure di tutti gli emigranti
nel Nuovo Mondo. Interessante, stimolante ed avvincente, è stata l’esposizione e l’illustrazione delle Bodegas
Carrau.
Bodega Las Violetas nel Canelones. La prima acquistata da
juan Carrau Sust al suo arrivo in Uruguay. Terreni calcarei, argillosi per uve
eccellenti di Merlot, Chardonnay, Cabernet Franc e il vigneto di Nebbiolo e Marzemino.
Bodega Columbus nel distretto di Montevideo con i suoi
vitigni internazionali.
Bodega Cerro Chapeu nel distretto di Rivera con i suoi
Tannat, Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot e Pinot Noir.
I miei assaggi:
Sauvignon Blanc 2015. Dalla Bodega Cerro Chapeau.
Paglierino, olfatto incentrato su note varietali, salvia, erbe aromatiche.
Palato convincente con buon sostegno di freschezza e sapidità. Persistenza
medio-lunga. Voto 87/100.
1752 Gran Tradicion. Petit Manseng e Pinot Gris 2012.
Semplicemente meraviglioso. Voto 90/100.
Tannat de Riserva 2012 Selezione dei Tannat aziendali.
Quando il Tannat diventa interessante e sotto certi aspetti seducente, ben
lontano dal Tannat conosciuto nel Madiran. Voto 91/100.
1752
Gran Tradicion. Blend di Tannat, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc 2010. Selezione
di vitigni di Cerro Chapeu. Anche questo vino raggiunge l’eccellenza senza
esitazioni. Carica cromatica sul rubino, fruttato e tante spezie. Al palato
concede un tannino tosto ma amabile e seducente. Persistenza lunga Voto 90/100.
Amat 2011. Tannat 100%. L’orgoglio aziendale. Ottima
concentrazione cromatica, naso complesso con il fruttato in evidenza che lascia
spazio agli speziati. Al palato dinamico e allo stesso tempo elegante, la
caratteristica dei Tannat dell’Uruguay. Già eccellente saprà donarsi ancor più
tra qualche anno. Voto 92/100.
Nel percorrere Los Caminos del Vino scopri e capisci che
l’Uruguay non è come lo dipingono coloro che “vendono vino” nel mondo; una
sorta di Cantina Unica che produce “solo tannat” riferendolo al “genitore
francese” del Madiran. È un mondo vivo,
a tratti caliente, diverso dai paesi cugini (Cile e Argentina), dove i
produttori “sprigionano” la passione per la loro terra e che, di anno in anno,
costruiscono un vero e proprio centro culturale del vino: Vini d’Autore.”
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